Repository | Book | Chapter

175818

(1971) Philomathes, Dordrecht, Springer.

Menandro e il Peripato

Marcello Gigante

pp. 461-484

In un articolo del 1911 (Die hellenistische Poesie und die Philosophie, Xápιτɛς Fr. Leo, pp. 76 ss., ora in Kleine Schriften II [Hildesheim, 1965], pp. 1 ss.) M. Pohlenz esaminava, con finezza non disgiunta da cautela, i rapporti tra motivi e concetti, comuni a filosofi e poeti nell'età ellenistica, discriminandone i molteplici fili e riconducendo alla tradizione letteraria l'origine di alcuni motivi poetici, che più facilmente potessero richiamare il contemporaneo fiorire del pensiero. Il senso dell'interiore raccoglimento è, per esempio, comune ai filosofi e ai poeti: esso è storicamente e socialmente condizionato e rinviene diversa espressione nella speculazione dei filosofi e nella fantasia degli artisti. Né vi sono filosofi puri (Cleante) né poeti immuni da esperienze o simpatie filosofiche (Leonida), ma il fatto che Fenice di Colofone abbia attinto ai Cinici la sua dottrina filosofica non significa che tutta la poesia ellenistica debba esser vista come espressionedi una fede filosofica: dalla Konfirmationspoesie di Fenice "si possono trarre così scarse conclusioni per tutt'intera la poesia, quanto da Telete per il carattere della filosofia contemporanea" (p. 7). Al marcato individualismo nella filosofia fa riscontro — annota il Pohlenz, p. 14 s. — la valutazione dell'individualità nella poesia; ma ciò non significa un "reciproco influsso" di filosofia e poesia, bensì solo che esse hanno le radici nello stesso terreno (p. 15: "Philosophie und Poesie gleich fest im selben Erdreich wurzeln").

Publication details

DOI: 10.1007/978-94-010-2977-3_35

Full citation:

Gigante, M. (1971)., Menandro e il Peripato, in R. B Plamer & R. Hamerton Kelly (éds), Philomathes, Dordrecht, Springer, pp. 461-484.

This document is unfortunately not available for download at the moment.